Il Blog del Consulente Finanziario
Il Blog del Consulente Finanziario
Fondi di Investimento a gestione Attiva o a gestione Passiva?
15' di lettura
Nel panorama finanziario odierno, diversificare il proprio portafoglio attraverso gli investimenti è diventato un passo fondamentale per la costruzione di un futuro solido. I fondi di investimento, sia attivi che passivi (ETF), rappresentano strumenti preziosi per raggiungere questo obiettivo.
In questo articolo, in qualità di consulente finanziario, ti guiderò attraverso una completa disamina dei fondi attivi e passivi, confrontandone caratteristiche, strategie, costi, vantaggi e svantaggi, in modo da aiutarti a prendere decisioni informate e consapevoli.
Cos'è un fondo di investimento
I fondi di investimento affondano le loro radici nel 1822, nei Paesi Bassi, per iniziativa del Re Guglielmo I. Il suo scopo era quello di promuovere lo sviluppo economico nazionale, offrendo ai cittadini un nuovo strumento per investire il proprio denaro e favorire la crescita del paese.
Oggi, i fondi di investimento rappresentano strumenti finanziari di primaria importanza per la gestione del risparmio. Permettono infatti a un gruppo di investitori di mettere in comune il proprio denaro e di investirlo in diverse asset class, come azioni, obbligazioni, beni immobili e altri strumenti finanziari.
Questo meccanismo offre diversi vantaggi:
Gestione professionale: il patrimonio del fondo è gestito da professionisti qualificati, i gestori, che si occupano di selezionare gli investimenti e di attuare strategie volte a massimizzare i rendimenti per gli investitori.
Diversificazione del portafoglio: investendo in un fondo, gli investitori possono diversificare il proprio portafoglio con un'ampia gamma di asset class, che potrebbe non essere raggiungibile individualmente con capitali più limitati, riducendo il rischio complessivo dell'investimento.
Accessibilità: i fondi di investimento sono accessibili a un'ampia platea di investitori, anche con capitali relativamente piccoli.
Come funzionano i fondi di investimento
Ogni investitore di un fondo comune di investimento diviene proprietario di una porzione del fondo stesso. Questo avviene attraverso l'acquisto di quote, che rappresentano frazioni della proprietà del fondo. Il numero di quote acquistate dipende dal capitale disponibile dell'investitore e dal prezzo per quota, che varia in base all'andamento del valore degli asset (azioni, obbligazioni, titoli di Stato, ecc.) che compongono il portafoglio del fondo.
Immaginiamo un fondo che investe in azioni. Se il valore delle azioni nel portafoglio aumenta, aumenta anche il valore complessivo del fondo. Di conseguenza, il prezzo di ogni quota aumenta, generando un guadagno per gli investitori. Al contrario, se il valore delle azioni scende, diminuisce anche il valore del fondo e il prezzo delle quote. In questo caso, gli investitori registrano una perdita sul loro investimento.
Quindi, il rendimento di un fondo comune di investimento è strettamente legato all'andamento degli asset sottostanti. Se il fondo ottiene buone performance, il valore delle quote aumenta e gli investitori guadagnano. Se invece le performance sono negative, il valore delle quote diminuisce e gli investitori perdono denaro.
I protagonisti principali
Nel panorama dei fondi di investimento, diversi attori svolgono un ruolo fondamentale:
Investitori: sono le persone fisiche o giuridiche che conferiscono il proprio denaro al fondo, in cambio di quote. Possono essere privati, aziende, fondi pensione, istituzioni finanziarie e molti altri.
Gestori di fondi: sono i professionisti responsabili delle decisioni di investimento per conto degli investitori. Devono selezionare gli asset in linea con la strategia del fondo e perseguirne gli obiettivi.
Società di gestione: sono le aziende che creano e gestiscono i fondi di investimento. Si occupano di tutti gli aspetti operativi e amministrativi del fondo, oltre al rispetto delle normative vigenti.
Custodi: sono le istituzioni finanziarie che detengono fisicamente gli asset del fondo, garantendone la sicurezza e la custodia.
Tipologie di fondi di investimento
I fondi di investimento si distinguono in base a diversi criteri, tra cui:
Oggetto dell'investimento: azioni, obbligazioni, beni immobili, mercati monetari, multi-asset.
Tema o settore: concentrano il proprio portafoglio su specifici settori o trend di mercato, come tecnologia, energie rinnovabili o salute.
Area geografica: investimenti in titoli di un'area geografica specifica (es. Europa, USA, …) o globali.
Rischio: basso, medio, alto.
Politica di investimento: attivi, in cui gestori cercano di battere il mercato di riferimento attraverso la selezione attiva di titoli, l'analisi di mercato e strategie di timing, o passivi (ETF), i quali replicano un indice di mercato specifico, come l'indice FTSE MIB per il mercato azionario italiano, senza cercare di sovraperformare il benchmark.
Approfondiamo quindi cosa sono i fondi di investimento a gestione attiva e passiva, identificandone le peculiarità, i vantaggi e gli svantaggi.
Caratteristiche di un fondo attivo
Un fondo attivo si contraddistingue per un approccio di gestione dinamico e proattivo, volto a superare il rendimento del mercato di riferimento. I gestori del fondo, professionisti con esperienza e competenze analitiche elevate, assumono un ruolo centrale nella selezione dei titoli da includere nel portafoglio.
L'obiettivo primario è quello di generare performance superiori al benchmark, ovvero l'indice di riferimento che rappresenta il mercato di riferimento del fondo (ad esempio, FTSE MIB per il mercato azionario italiano).
Strategie di selezione dei titoli
Per raggiungere questo obiettivo, i gestori di fondi attivi adottano diverse strategie di selezione dei titoli, tra cui:
Analisi fondamentale: che consiste nella valutazione approfondita dei dati finanziari e delle prospettive di crescita di singole società, al fine di individuare titoli sottovalutati o con un potenziale di apprezzamento superiore al mercato.
Analisi tecnica: tramite lo studio dei grafici e degli indicatori di mercato per identificare trend e segnali di acquisto o vendita di titoli.
Gestione basata su investimenti fattoriali: che consiste nell’investimento in titoli che presentano caratteristiche specifiche, come un elevato dividendo o una bassa volatilità, ritenute dai gestori predittive di future performance positive.
Intelligenza artificiale: oltre alle strategie tradizionali, alcuni fondi attivi stanno integrando l'intelligenza artificiale (AI) per potenziare il processo decisionale e generare rendimenti superiori. Tutto ciò grazie alla possibilità di analizzare ed elaborare grandi volumi di dati in tempo brevi.
Costi e commissioni dei fondi attivi
I fondi attivi sono generalmente associati a costi più elevati rispetto a quelli passivi. Questi costi includono:
Commissione di gestione: una percentuale annuale calcolata sul valore del patrimonio del fondo, che copre le spese operative del fondo e il lavoro del gestore. Il tasso di commissione varia in base al tipo di fondo e alla complessità della strategia di investimento e generalmente può variare dal 2 al 4% annuo.
Commissione di performance: Un costo aggiuntivo addebitato solo se il fondo supera il benchmark. L'obiettivo è di incentivare il gestore a generare performance superiori al mercato. L'ammontare della commissione di performance è solitamente espresso come una percentuale degli utili eccedenti il benchmark e generalmente è compresa tra il 10 e il 20% della sovra-performance
Costi di ingresso e di uscita: commissioni applicate all'acquisto o alla vendita delle quote del fondo. Questi costi possono variare da un fondo all'altro e generalmente possono essere piuttosto alti, anche fino al 5% del capitale investito, con la diretta conseguenza di erodere i rendimenti dell'investimento.
Costi di transazione: costi associati all'acquisto e alla vendita degli strumenti finanziari sottostanti del fondo. Questi costi possono incidere significativamente sulla performance del fondo, soprattutto nel caso di strategie di investimento con un elevato turnover di titoli.
Vantaggi e svantaggi dei fondi attivi
I fondi attivi offrono alcuni potenziali vantaggi:
Performance potenzialmente superiore al mercato: un gestore esperto può individuare opportunità di investimento che il mercato non ha ancora colto, generando rendimenti superiori al benchmark.
Gestione adattiva: in quanto i gestori possono modificare la strategia di investimento in base alle mutevoli condizioni di mercato, adattandosi a scenari economici diversi.
Tuttavia, i fondi attivi presentano anche alcuni svantaggi:
Costi più elevati: a causa delle gestione attiva e dell’elevato numero di analisti e professionisti occupato nella gestione del fondo, i costi associati ai fondi attivi possono erodere i rendimenti nel tempo, soprattutto se confrontati con i bassi costi degli ETF.
Rischio di performance inferiori: non vi è alcuna garanzia che un fondo attivo riesca a sovraperformare il mercato. Anzi, è possibile che la performance del fondo sia inferiore al benchmark, con un conseguente rendimento negativo per gli investitori. Dati statistici della Standard&Poor dimostrano che in un periodo superiore a 5 o 10 anni, solamente il 10% dei fondi attivi è in grado di sovra-performare il proprio benchmark di riferimento.
Poca trasparenza: i fondi attivi gestiscono portafogli con strategie complesse che non sempre sono rese disponibili agli investitori in modo chiaro e dettagliato. Questa mancanza di trasparenza può generare dubbi e perplessità negli investitori, che potrebbero non comprendere appieno le scelte di investimento effettuate dai gestori e il potenziale rischio associato al fondo.
In conclusione, i fondi attivi possono essere un'opzione interessante per gli investitori che ricercano un approccio di gestione proattivo e che sono disposti ad accettare costi più elevati in cambio del potenziale di performance superiori al mercato.
Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente i costi, i rischi e la performance passata del fondo prima di investire. È consigliabile rivolgersi a un consulente finanziario qualificato per una valutazione personalizzata e per individuare i fondi attivi più adatti al proprio profilo di rischio e agli obiettivi di investimento.
Caratteristiche di un fondo passivo (ETF)
Un fondo passivo, noto anche come ETF (Exchange Traded Fund), è uno strumento finanziario che replica un indice di mercato predefinito, come ad esempio l’S&P500 per il mercato azionario statunitense.
A differenza dei fondi attivi, gestiti da professionisti che selezionano i titoli da includere nel portafoglio, i fondi passivi replicano in modo automatico l'andamento dell'indice di riferimento.
La gestione passiva si basa sulla convinzione che nel lungo periodo sia difficile per i gestori attivi superare costantemente il mercato, soprattutto dopo aver considerato i costi di gestione.
Strategie di gestione
La strategia principale dei fondi passivi è di replicare fedelmente l'andamento di un indice di riferimento. Questo viene ottenuto acquistando tutti, o una rappresentazione, dei titoli che compongono l'indice nelle stesse proporzioni. Questa metodologia si traduce in una serie di vantaggi specifici:
Bassa rotazione del portafoglio: poiché l'obiettivo è seguire un indice, non c'è necessità di acquistare e vendere frequentemente i titoli, riducendo i costi di transazione.
Strategia a lungo termine: i fondi passivi sono progettati per mantenere gli investimenti a lungo termine, con un focus sulla coerenza e sulla stabilità.
Approccio sistematico: la gestione passiva segue regole predeterminate, eliminando il rischio di decisioni errate dovute a giudizi soggettivi.
Costi associati ai fondi passivi
Uno dei principali vantaggi dei fondi passivi rispetto ai fondi attivi è la loro struttura a basso costo. I costi possono includere:
Commissioni di gestione: le commissioni di gestione dei fondi passivi sono generalmente molto più basse rispetto a quelle dei fondi attivi, poiché non richiedono un'analisi approfondita o decisioni di investimento attive. Generalmente il costo di gestione annua di un ETF può variare dallo 0.05 allo 0.3% del capitale investito, con alcune eccezioni fino allo 0.5%.
Costi di transazione: anche se decisamente ridotti, i fondi passivi possono avere costi di transazione quando ribilanciano i portafogli per riflettere i cambiamenti negli indici sottostanti.
Spread di acquisto/vendita: quando si acquistano o vendono ETF sul mercato, può esserci una piccola differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita, nota come spread bid-ask.
Vantaggi e svantaggi dei fondi passivi
I fondi passivi offrono diversi vantaggi rispetto ai fondi attivi:
Costi inferiori: i fondi passivi hanno generalmente commissioni di gestione molto basse, riducendo l'impatto dei costi sui rendimenti complessivi.
Semplicità e trasparenza: gli investitori sanno esattamente cosa stanno comprando, poiché i fondi passivi replicano un indice noto e pubblicamente disponibile.
Rendimenti prevedibili: poiché seguono un indice di mercato, i rendimenti dei fondi passivi sono facilmente prevedibili e tendono a riflettere la performance complessiva del mercato.
Flessibilità: i fondi passivi sono negoziati in Borsa come le azioni, ciò permette di entrare e uscire dal mercato in modo rapido e semplice, in base alle proprie esigenze e all'andamento del mercato.
Nonostante i numerosi vantaggi, i fondi passivi presentano anche alcuni svantaggi:
Mancanza di gestione attiva: i fondi passivi non hanno un gestore che effettua scelte di investimento attive, quindi non possono cogliere opportunità di mercato che potrebbero generare performance superiori all'indice di riferimento.
Rischio di tracking error: il rendimento di un fondo passivo potrebbe non essere perfettamente in linea con quello dell'indice di riferimento a causa di alcuni fattori, come i costi di transazione o il ribilanciamento del portafoglio.
Limitata scelta di investimenti: i fondi passivi investono solo nei titoli che compongono l'indice di riferimento, quindi non offrono la possibilità di investire in titoli specifici che l'investitore ritiene promettenti.
I fondi passivi, inclusi gli ETF, rappresentano una scelta eccellente per gli investitori che cercano una soluzione semplice, trasparente e a basso costo per partecipare ai mercati finanziari. Offrono una diversificazione immediata e un modo efficace per seguire la performance di un indice di mercato con costi minimi. Sebbene non offrano la possibilità di battere il mercato, la loro efficienza e prevedibilità li rendono un'opzione attraente per molti investitori a lungo termine.
Scegliere i fondi attivi o fondi passivi?
Quando si tratta di scegliere tra fondi di investimento, una delle decisioni più cruciali riguarda l'orientamento verso fondi attivi o fondi passivi (ETF). Come abbiamo visto, entrambi gli approcci hanno vantaggi e svantaggi distinti che gli investitori dovrebbero considerare attentamente prima di procedere con l’investimento dei propri risparmi. Di seguito sono stati sintetizzati i quattro aspetti principali a cui prestare attenzione, dopodiché sarà l’investitore stesso a prendere la migliore decisione in base ai propri obietti finanziari.
1. Obiettivo di investimento
Fondi attivi: l'obiettivo dei fondi attivi è superare il rendimento del mercato di riferimento (benchmark) attraverso una gestione dinamica e strategica del portafoglio. I gestori dei fondi attivi utilizzano analisi approfondite e ricerche di
Fondi passivi (ETF): i fondi passivi mirano a replicare la performance di un indice di mercato specifico, come l’S&P 500. Non cercano di battere il mercato, ma di eguagliarne i rendimenti, offrendo un'esposizione diretta e trasparente all'andamento dell'indice.
2. Costi
Fondi attivi: hanno generalmente costi più elevati, inclusi costi di gestione, commissioni di performance, costi di ingresso/uscita e costi di transazione. Questi costi possono ridurre significativamente i rendimenti netti per gli investitori.
Fondi passivi (ETF): sono associati a costi molto più bassi, principalmente perché non richiedono la stessa quantità di ricerca e gestione attiva. Le commissioni di gestione degli ETF sono spesso una frazione di quelle dei fondi attivi.
3. Rischio e Rendimento
Fondi attivi: possono offrire rendimenti superiori al mercato, ma con un rischio maggiore di underperformance. La performance dipende molto dalle competenze del gestore e dalla loro capacità di prendere decisioni di investimento efficaci.
Fondi passivi (ETF): offrono rendimenti che riflettono fedelmente l'andamento del mercato di riferimento, senza possibilità di sovraperformance. Tuttavia, la prevedibilità dei rendimenti è maggiore rispetto ai fondi attivi.
4. Trasparenza
Fondi attivi: possono avere una trasparenza minore, poiché i dettagli delle posizioni del portafoglio non sono sempre divulgati regolarmente. Gli investitori devono fidarsi delle capacità del gestore.
Fondi passivi (ETF): offrono una trasparenza elevata, poiché replicano un indice noto pubblicamente. Gli investitori possono facilmente vedere la composizione del portafoglio e capire esattamente in cosa stanno investendo.
Conclusione
In conclusione, la scelta tra fondi attivi e passivi dipende dalle preferenze personali e dagli obiettivi di investimento. I fondi attivi possono offrire la possibilità di ottenere rendimenti superiori, ma con costi e rischi maggiori. I fondi passivi, d'altro canto, offrono una soluzione a basso costo e trasparente per seguire l'andamento del mercato con un rischio più prevedibile. Gli investitori dovrebbero valutare attentamente questi aspetti per determinare quale approccio sia più adatto alle loro esigenze finanziarie.
E se hai ancora dubbi o desideri un supporto personalizzato, sono qui per te. Posso aiutarti a selezionare la tipologia di fondo di investimento su misura per le tue esigenze. Non esitare a prenotare una chiamata gratuita: insieme, analizzeremo la tua situazione e tracceremo il percorso migliore per il tuo successo finanziario.